Le persone che si apprestano a divenire mediatrici/mediatori dispongono di formazioni professionali che hanno permesso loro di acquisire esperienze nella gestione di relazioni conflittuali. Nella maggior parte dei casi si tratta di studi o pratica nei campi del diritto, del servizio psicosociale, della pedagogia, dell’economia o della politica.

La formazione in mediazione è una formazione complementare e presuppone in principio il conseguimento di un diploma universitario, di una scuola superiore o di un’alta scuola specializzata. Per quanto concerne le esperienze professionali esse sono valutate caso per caso per determinare se sono adempiuti i criteri necessari per accedere a una formazione in mediazione.

La formazione in mediazione si sviluppa, nella maggior parte dei casi, in due tappe: un primo modulo include le nozioni di base e permette di acquisire le conoscenze sull’attitudine e l’approccio alla mediazione. Queste possono essere utili alle persone che esercitano specifiche funzioni in ambito professionale, per gestire i conflitti in modo costruttivo e favorire la cooperazione. Questo percorso formativo è riconosciuto dalla FSM come formazione alla «facilitazione». A complemento di questo modulo di base, un secondo modulo garantisce l’acquisizione di competenze più estese e approfondite necessarie alla gestione di processi di mediazione, di chiarimento e di risoluzione delle controversie.

Ci sono anche corsi che raggruppano i due moduli in un unico blocco.

Le persone che hanno completato una formazione riconosciuta in mediazione (modulo base e modulo complementare oppure formazione completa in un unico blocco) e consegnato un lavoro scritto (presentazione di un caso), possono formulare la domanda di riconoscimento come «Mediatrice FSM» o «Mediatore FSM».